The Grandmaster racconta la vita di Yip Man, artista marziale, che finì la sua esistenza insegnando ad Hong Kong a Bruce Lee, il suo allievo più famoso.
Quella raccontata non è solo la storia di un uomo ma di una cultura del Kung- Fu, nel suo significato più intuitivo e letterale: “Orizzontale Verticale” e della Cina più antica, che ha preservato i suoi valori di onore attraverso la guerra civile, l’occupazione giapponese e la nascita del partito. La figura che corre parallela al protagonista è la signorina Gong, figlia di un gran maestro del Kung fu che porta dentro di sè i segreti dell’arte marziale tramandati dalla sua famiglia ma che sa si fermeranno con lei.
Film dalla fotografia sontuosa, fa grande uso dello slow motion dando rilevanza ai piccoli gesti e ai piccoli particolari tipici del cinema orientale. Da rilevare due omaggi al maestro italiano Sergio Leone e alla sua opera C’era una volta in America, prima nell’inquadratura della signorina Gong mentre fuma l’oppio, poi nell’utilizzo della stessa musica della sequenza finale del film di Leone.
DA VEDERE PERCHÉ
É un’opera che racconta la tradizione dell’arte marziale cinese con un registro narrativo di genere.
DA VEDERE CON
C’era una volta in America, 1984 di Sergio Leone per l’esplicito omaggio che ne fa il regista.
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